
CONTATTI
& ALTRO
CONTATTI
& ALTRO
Quando
Dal 17 marzo del ’73 a ottobre 2010.
Perché
Bè, ci sono nato. Poi scuole, un po’ di università, lavoro, insomma ci ho abitato 37 anni: coi miei, da solo, non da solo, in centro, in periferia… Bella città, tante torri, neve d’inverno e tropici d’estate. Ogni tanto ci torno volentieri perché Bologna è bella come lo sono spesso i ricordi.
Quando
Da ottobre 2010 a ottobre 2014,
e da febbraio 2016 a oggi.
Perché
Per lo spritz a 2 euro, le piazze gremite, le enoteche, i bar e i locali del centro. Per i canali e i fiumi e perché è piccola, bella, comoda. E per lavorare (da casa) e adottare due gatti. E poi per cambiare aria, perché potevo e perché volevo. E soprattutto per un motivo, il più importante.
Quando
Da ottobre 2014 a gennaio 2016.
Perché
Perché quando arriva quel momento, è ora di andare. Il momento in cui ti volti indietro, ti guardi intorno, pensi a quanto sia grande il mondo e proprio non resisti all’idea che al massimo lo vedrai in cartolina (e le ferie, dai, lo sappiamo che sono come cartoline). Sharm per cambiare lavoro, cultura, lingua, abitudini. Sharm (ma poteva essere il Vietnam o la Grecia) per andare, partire, darsi tempo e modo di cambiare.
E poi, anche, per tornare.


Bologna
Quando
Dal 17 marzo del ’73 a ottobre 2010.
Perché
Bè, ci sono nato. Poi scuole, un po’ di università (è la definizione giusta, credimi), lavoro, insomma ci ho abitato 37 anni: coi miei, da solo, non da solo, in centro, in periferia, da amici… Bella città, gente affabile, tante torri, neve d’inverno e tropici d’estate. Ogni tanto ci torno volentieri perché, per me, Bologna è bella come lo sono spesso i ricordi.


Padova
Quando
Da ottobre 2010 a ottobre 2014,
e da febbraio 2016 a oggi.
Perché
Per lo spritz che non costa come un cocktail, per le piazze gremite, per le enoteche, i bar e i locali del centro, per i canali e i fiumi e perché è piccola, bella, comoda. E per lavorare (da casa) e adottare due gatti. E poi per cambiare aria, perché potevo e soprattutto perché volevo. E anche per un altro motivo, il più importante: immagini quale?


Sharm
el Sheikh
Quando
Da ottobre 2014 a gennaio 2016.
Perché
Perché quando arriva quel momento, è ora di andare. Il momento in cui ti volti indietro, ti guardi intorno, pensi a quanto sia grande il mondo e proprio non resisti all’idea che al massimo lo vedrai in cartolina (e le ferie, dai, lo sappiamo che sono come cartoline). Sharm per cambiare lavoro, cultura, lingua, abitudini. Sharm (ma poteva essere il Vietnam o la Grecia) per andare, partire, darsi tempo e modo di cambiare.
E poi, anche, per tornare.

Era la sera del 17 marzo 1973 quando l’ostetrica che lo teneva per i piedini annunciò è un maschio!. Sua madre era radiosa: quello stesso giorno compiva venticinque anni. Suo padre era invece all’osteria: secondo le ostetriche ci voleva ancora un pezzo, così lui e Lamberto avevano pensato che tanto valeva…
Andrea crebbe felice in un tempo in cui il nemico era Gheddafi, l’Italia vinceva i mondiali, d’estate si stava in cortile con gli amici a scroccare baci e girare in bici. Alle elementari tutto OK. Alle medie tutto OK. Alle superiori, quando ci andava, tutto OK. Con l’università, invece, fu una di quelle torride storie d’amore che finiscono malissimo, ma su questo punto le fonti si chiudono a riccio.
Nel 1996 comincia come consulente informatico del Comune di Pianoro.
Nel 1998 avvia la collaborazione con Struttura Informatica S.p.A.
Nel 2001 passa full-time all’azienda.
Tra il 1998 e il 2014 Andrea è programmatore, analista, sistemista e project manager. Ed è anche correttore di bozze, copywriter, web designer e oratore (sì, “oratore”).
Nel 2014 Andrea e sua moglie cambiano vita: come istruttori subacquei PADI vivono quattro mesi in Sardegna, tre in Vietnam e tredici a Sharm El Sheikh.
A inizio 2016 rientrano in Italia, a Padova, per vivere in un appartamento nel verde con Agostina e Serafino (tipo figli ma più pelosi).
Andrea vorrebbe fare lo scrittore, ma intanto si dedica a una professione che lo entusiasma. Se non hai capito quale, allora il sito è fatto davvero molto male. Lavoro a parte, Andrea legge, scrive e ha interessi e passioni tipo arrampicata, design, mare, montagna, CrossFit, viaggi e lingue. Infatti Andrea parla fluentemente inglese e francese e ha una conoscenza da sopravvivenza del tedesco. E pure con l’italiano, in fondo, non se la cava malaccio.
– The End –
Era la sera del 17 marzo 1973 quando l’ostetrica che lo teneva per i piedini annunciò è un maschio!. Sua madre era radiosa: quello stesso giorno compiva venticinque anni. Suo padre era invece all’osteria: secondo le ostetriche ci voleva ancora un pezzo, così lui e Lamberto avevano pensato che tanto valeva…
Andrea crebbe felice in un tempo in cui il nemico era Gheddafi, l’Italia vinceva i mondiali, d’estate si stava in cortile con gli amici a scroccare baci e girare in bici. Alle elementari tutto OK. Alle medie tutto OK. Alle superiori, quando ci andava, tutto OK. E così Andrea si diplomò nel 1992 con il voto di 45 sessantesimi e si iscrisse a ingegneria informatica. Il rapporto tra Andrea e l’università fu (ahimè) una di quelle torride storie d’amore che finiscono tanto male, ma su questo punto le fonti si chiudono in uno stretto riserbo.
Nel 1996 comincia come aiuto-consulente al Comune di Pianoro.
A inizio 1997 Andrea è l’unico consulente del Comune.
Nel 1998 avvia la collaborazione con Struttura Informatica S.p.A.
Nel 2001 lascia il comune per dedicarsi full-time all’azienda.
Tra il 1998 e il 2014 Andrea ricopre ruoli come programmatore, analista, sistemista, project manager. Nel frattempo è correttore di bozze, copywriter, web designer e oratore (sì, “oratore”).
Nel 2014 Andrea e sua moglie cambiano vita per vedere un po’ di mondo: come istruttori subacquei PADI vivono quattro mesi in Sardegna, tre in Vietnam e tredici a Sharm El Sheikh.
A inizio 2016 rientrano in Italia, a Padova, per vivere in un appartamento nel verde con Agostina e Serafino (tipo figli ma più pelosi).
Andrea vorrebbe essere uno scrittore tipo Roth coi volumi di vendita di King, ma intanto si dedica a una professione che lo entusiasma. Se a questo punto non hai capito quale, allora il sito è fatto davvero molto, molto male.
Inoltre Andrea legge, scrive e ha interessi e passioni: vino, arrampicata, batteria, design, mare, montagna, CrossFit, viaggi e lingue. Infatti Andrea parla fluentemente inglese e francese e ha una conoscenza da sopravvivenza del tedesco. E pure con l’italiano, in fondo, non se la cava malaccio.