Incontri – V

Ago 18, 2017

Nell’ora seguente si perse due volte: le indicazioni della ciclabile, puntuali laddove inutili, nei dedali cittadini si diradavano fino a svanire. Dopo un inutile anello su e giù per un colle che avrebbe dovuto solamente sfilare, con la bocca secca e le gambe molli, ritrovò finalmente una strada nota. Adesso sapeva dove si trovava, che mancavano quattordici chilometri, e che percorrerli sarebbe stato un calvario, seppure sempre più accettabile della prospettiva di chiamare casa per farsi venire a prendere. Quando però giunse all’angolo della provinciale davanti alle vetrine del bar, il suo organismo si ribellò e lo costrinse a fermarsi.

La ragazza dietro il bancone era impassibilmente cinese quanto lui palesemente esausto (e stupidamente privo di portafoglio), e se anche fra tutti i bar, proprio quello non pareva l’opzione più felice, un’occhiata alla strada infuocata e alla luce accecante là fuori fu sufficiente a convincerlo a fare almeno un tentativo.
E invece, miracolosamente, s’intesero subito. Propose di lasciarle il numero (fai una prova, così vedi che è quello giusto) in cambio di un cornetto e di una Coca con la promessa di ripassare nel pomeriggio, e lei annuì tre o quattro volte in rapida sequenza.

Accadde mentre divorava la brioche: sollevò gli occhi alla cristalleria, allo specchio con appiccicate quelle striscioline di carta colorata che aveva scambiato per altro, e s’accorse che in realtà erano massime e proverbi, un centinaio a prima vista e tutti scritti a mano in bella grafia, brevi aforismi probabilmente cinesi, sicuramente orientali. Tra un morso di croissant e un sorso di Coca li scorse incuriosito finché non ne isolò uno, poi due, poi tre sui quali rimbalzò avanti e indietro incapace di staccarsi, frasi secche come pistolettate, argentine come rintocchi, esplosive come i tre botti in chiusura di uno spettacolo pirotecnico non del tutto gradito. E poi, quando si fu rifocillato e la mente schiarita e gli occhi ancora vagavano da un foglietto al successivo, allora fu silenzio, fuori e dentro di lui, il vasto silenzio in cui germinano le idee e sedimentano nuovi pensieri.

Scattò tre foto, s’allungò sopra il banco a stringere la mano alla ragazza, poi uscì, prese un respiro, e lento lento pedalò fino a casa.

…to be continued.

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